Multi-disciplinarietà nello staff: l’idea di Roberto Calà (2/2)

Nella seconda parte dell’episodio con Roberto Calà, abbiamo chiesto a lui come vede composto un team di lavoro nella sua ipotetica società. Tra le tantissime figure che Roberto ci ha elencato ci sono quelle appartenenti all’area medica e fisioterapica, un nutrizionista, degli analisti e delle figure che ricoprono ruoli di gestione del team, ma anche […]

Da giocatore ad allenatore: due prospettive e un unico modello, con Giuseppe Biava

Giuseppe Biava è il nostro ospite di oggi, un ospite che incarna a pieno valori e principi di un ambiente stupendo e che necessiterebbe di persone simili. Beppe, dopo una carriera spesa sui campi delle altissime categorie, tra Atalanta, AlbinoLeffe, Lazio, Genoa e Palermo, è tornato a casa, sui campi di Zanica, nel settore giovanile […]

Filosofia e Gestione di uno staff, palla a Filippo Giovagnoli di Metropolitan Oval

Oggi parliamo con Filippo Giovagnoli, direttore del coaching della società Metropolitan Oval che si trova nel Queens (USA). Questo episodio fa seguito ai nostri episodi sulla gestione dello staff, perché parleremo proprio di quello.

Filippo è una persona di un enorme cultura umana e sportiva. Raro è trovare persone così tanto preparate e con tale pensiero ideologico. Lui ci porterà l’esempio lampante di ciò che noi intendiamo, e con ottimi risultati.

Con lui tratteremo il tema della filosofia societaria, a partire dalla mission, la vision e i key values della società MetOval, per la quale lavora da qualche anno, dopo essersi trasferito a New York dall’Italia.

Abbiamo parlato di MetOval anche con Stefano Gandini, allenatore e virtual coach della stessa società. Trovi l’episodio qui http://cambiodicampo.com/virtual-reality-nel-calcio-usa-un-aiuto-ai-giocatori-palla-a-stefano-gandini/

Scopriremo quanto creare della basi fondate sulla filosofia e sulla condivisione di un asset culturale debbano essere il fondamento per ogni altra iniziativa e debbano avere la priorità anche sulle metodologie di allenamento.

Prima lo staff. Prima bisogna essere leader. Prima bisogna essere uomini.

La Gestione dello Staff: Progettualità e adattamento delle persone

gestione dello staff

Dopo aver parlato di setting degli obiettivi, condivisione metodologica e di gestione del team, oggi vogliamo approfondire il tema della gestione dello staff durante l’arco temporale in cui metodologia e obiettivi sono stati definiti.

Progettualità e continuità delle idee sono le keywords di questo episodio. Infatti, senza avere una gestione paziente delle persone, al fine di perseguire sulla strada condivisa, si cadrebbe negli stessi errori che uccidono il calcio: staff e allenatori mercenari, obiettivi non misurabili e performance di servizi scarse.

Per non parlare di tutte le problematiche che possono insorgere durante le stagioni: come assumere un nuovo membro nel nostro staff (o società)? Perché licenziare qualcuno? Come gestire le dinamiche di conflitti e cambiamenti?

Ne parliamo qui, ma se non lo avete fatto andatevi a ascoltare prima gli altri due episodi linkati di seguito:

cambiodicampo.com/gli-obiettivi-di-un-team-raggiungerli-con-la-corretta-organizzazione/

cambiodicampo.com/obiettivi-e-metodologia-gestione-staff/

Ricordate: al centro di tutto ci sono le persone, non il pallone

Gli Obiettivi di un Team: Raggiungerli con la Corretta Organizzazione

Oggi parliamo di obiettivi, e di come gestirli e impostarli correttamente.
Troppo spesso pensiamo a quanto dobbiamo pretendere dai nostri collaboratori e allenatori senza però riuscire a tirare fuori il meglio di loro.

Come fare quindi?
La soluzione è molto più semplice di quello che sembra e, come al solito, basta davvero ragionare sulle necessità delle persone.

Per questo motivo vogliamo tenerti sulle spine e lasciarti all’episodio in cui abbiamo parlato sia di obiettivi e benefit, sia di organizzazione e modelli organizzativi, allenatori, dirigenti e atleti. E non solo.

Settare obiettivi e metodologia: Gestione dello staff

“L’allenatore deve essere quello che ne sa più di tutti”

FALSO. Non c’è cosa meno vera di questa.

Secondo noi di Cambiodicampo l’allenatore deve circondarsi di persone con grandissime competenze.

Deve cercare di assumere e ingaggiare persone che ne “sappiano più di lui”, perché solo in questo modo sarà in grado di imparare e farsi influenzare da idee capaci di portare innovazione e continuo miglioramento.

L’allenatore deve portare lo staff a lavorare in maniera sinergica, perseguendo una strada comune per favorire i propri atleti.

I temi di questo episodio saranno:
(1) come deve essere l’allenatore in relazione al suo staff; (2) come settare una metodologia condivisa; (3) come condividere i giusti obiettivi e portare il team al loro raggiungimento

Ti parleremo nel nostro solito modo, senza luoghi comuni e senza dare ragione a farsi fatte.

Perché qui è tutto un altro gioco.

Il Feedback è sempre utile?

-“Simone due tocchi e dalla via!”
-“Simone valuta quanti tocchi devi fare e poi ne riparliamo”

Due approcci totalmente diversi, alla base dei quali vi è un feedback esplicito. Non possiamo sapere di cosa ha bisogno Simone: Forse preferisce un comando direttivo o forse un comando più “guidante”.

Due cose sono certe: nessuno ha la soluzione per tutte le persone; e nessuno può non ammettere che dare feedback sia forse l’elemento cardine della comunicazione di un allenatore.

Apprendimento e transfer passano dal feedback, implicito e esplicito. Oggi noi di Cambiodicampo ci interroghiamo su alcune modalità con cui esso può avvenire, sollecitando spunti di riflessioni ai quali vogliamo che tu partecipi.

ATTENZIONE: ricorda che oltre sul nostro sito ci puoi trovare sulla nostra web community: www.facebook.com/groups/CambiodicampoTerzoTempo

Carlo Ancelotti: il Leader Silenzioso

“Un leader non dovrebbe mai aver bisogno di usare il pugno di ferro. L’autorità dovrebbe essere il risultato della stima e della fiducia”.

Leader, appunto. Questo è Carlo Ancelotti. Un tecnico calmo e silenzioso, capace di farsi amare da tutti gli attori del mondo del calcio. Il suo obiettivo, come ampiamente dichiarato da Lui, è sempre stato quello di creare il contesto giusto per far esprimere ai suoi giocatori il massimo potenziale, soprattutto nei momenti di difficoltà. Non un tecnico che impartisce ordini, non un tecnico che da una sua impronta senza condividerla con le persone che ha davanti: Carlo è un allenatore che è stato capace di trasformare le sue squadre secondo l’immagine che ad esse serviva per sprigionare il meglio.

E per essere allenatori, spesse volte, serve essere di più come Carlo Ancelotti.
Oggi a cambio di campo parliamo di questo meraviglioso uomo, che ha fatto e continua a fare la storia di questo meraviglioso sport in maniera positiva: come piace a Noi.

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